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La Selva dal barbiere

Al via un intervento di miglioramento forestale per una parte del Bosco della Selva, nel cuore del territorio dell’Università Agraria di Castel Madama.

L’intervento, delicato quanto necessario per garantire la salute del bosco, non è un “taglio ceduo” finalizzato alla produzione di legname, ma un “diradamento selettivo”, che tiene conto della natura pascoliva e della vocazione turistica e sociale della Selva.

Insomma, niente paura, la portata del taglio è assai limitata e stabilita in 10 mc/ha. La chioma del bosco vista dall’alto resterà intatta, perché a venir giù, sotto l’occhio vigile del Corpo forestale dello Stato, saranno principalmente le piante che ne rimangono sotto (sottomesse), malate oppure strozzate dalla concorrenza di esemplari vicini.

In questi giorni è in corso la fase della “martellatura” (individuazione e segnatura) degli esemplari destinati al taglio, in gran parte già selezionati in modo naturale dalla evoluzione del bosco.

Il progetto, realizzato dalla Società agricola cooperativa Aterno Boschi di Cagnano Amiterno (AQ), è finanziato dal Programma di sviluppo rurale (P.S.R.) 2007 – 2013, misura 227 - azione 2, relativa agli “investimenti non produttivi”; è conforme alle indicazioni del Piano di Assestamento forestale (P.A.F.) ed interessa una superficie di 65 ettari.

L’intervento permetterà, tra l’altro, di liberare dai rovi e riaprire al pubblico il sentiero che da Grotta Penta porta al Cirivanile, collegando i due sepolcri romani del I e II secolo d.c. lungo un percorso che è tracciato anche sulle mappe catastali redatte dai baroni Pallavicino, risalenti alla metà del ‘700.

 
 
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