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Progetto di comunità

Imparare a star bene insieme

Dopo il drammatico episodio dell’omicidio di Stefano Onofri, il Consiglio comunale costituì un gruppo di lavoro che, dopo aver ascoltato le considerazioni e le proposte di associazioni, scuola, parrocchia, gruppi giovanili, ha elaborato il Progetto di Comunità, approvato dal Consiglio comunale, che prevede molteplici attività, alcune delle quali sono attualmente in corso. Giuseppe Mancini descrive l’intervento di psicologia di gruppo rivolto agli alunni della scuola media, avviato a maggio da un’equipe di operatori dell’Ordine degli Psicologi del Lazio; mentre Angela Zezza riferisce del progetto Sicurezza integrata nei Comuni (SIC) finalizzato alla prevenzione e al contrasto del bullismo e del vandalismo.



PER UN PATTO EDUCATIVO DELLA COMUNITÀ LOCALE
Una nuova cultura di attenzione, rispetto, solidarietà, responsabilità, partecipazione
 
 
 

L'intervento nella scuola media

Giuseppe Mancini, psicologo

L’intervento con i ragazzi della scuola media di Castel madama, da parte dell’Ordine degli Psicologi del Lazio, è nato da una proposta del sindaco e del consiglio comunale,dopo il drammatico episodio dell’omicidio di Stefano.

Questa vicenda che ha sconvolto l’intero corpo sociale ed ha rischiato di creare un clima di tensione esteso a tutta la collettività, ha richiesto agli psicologi l’impegno di favorire l’incontro tra le esigenze avvertite dalla società e le competenze che la comunità scientifica e professionale degli psicologi può offrire.

Su questo è nata una forma di cooperazione fra le istituzioni, particolarmente importante quando si devono affrontare situazioni di crisi in una comunità.

Il progetto quindi si è sviluppato attraverso la ricerca di elementi relativi alla situazione psicologica collettiva, sociale e antropologica culturale di Castel Madama, per comprendere come in una situazione senza evidenti componenti di degrado e conflittualità sociale, si sia verificato un fatto così grave e come sia possibile disinnescare tempestivamente eventuali altre manifestazioni estreme di aggressività.

Si è scelto di dare attuazione alla I fase del Progetto fatto proprio dal Consiglio Comunale di Castel Madama, che prevedeva il coinvolgimento dei ragazzi dagli 11 ai 13 anni, frequentanti la scuola media.

A tale proposito L’Ordine degli Psicologi del Lazio ha nominato due coordinatori e richiesto la collaborazione di 8 psicologi psicoterapeuti esperti, scelti per l’intervento nei gruppi classe, tutti a titolo volontario.

Si è concordato di effettuare tre incontri per ciascuno dei nove gruppi classe, che si sono tenuti nel mese di maggio 2010.

Come linea di intervento generale si è valutato opportuno indicare l’utilizzo della metafora come mezzo per veicolare pensieri, concetti ed emozioni in presenza di un evento così drammatico. Si sono quindi scelti dei brani e/o del materiale audiovisivo, o storie create e interpretate dai ragazzi.

Questo ha permesso una rappresentazione della realtà, anche in relazione all’evento drammatico dell’ omicidio, evidenziando al tempo stesso resistenze e difese.

I livelli di partecipazione sono stati sempre elevati ed adeguati, pur non mancando momenti di tensione. In diverse storie create dai ragazzi è stata presente una figura adulta con funzione di controllo, mentre i sentimenti attribuiti alle diverse figure di “bullo”sono caratterizzati da solitudine, riflessione, pentimento e desiderio di riparazione.

Il clima che si poteva osservare nei gruppi, rifletteva la possibilità di utilizzare la scuola come una camera di compensazione.

Il giudizio complessivo di quanti hanno partecipato a vario titolo a questo intervento, non da ultimi i ragazzi, è l’utilità del suo proseguimento, attivando anche interventi con insegnanti e famigliari, con giovani di altre fasce di età e con le realtà associative locali.

Si ritiene inoltre utile attivare uno sportello di ascolto presso il Comune e dare attuazione ad una ricerca antropologica sui cambiamenti in atto nella comunità castellana.

L’Ordine degli Psicologi del Lazio ritiene di poter fornire il sostegno delle professionalità che rappresenta, per contrastare i profondi livelli d’angoscia e di insicurezza che caratterizzano eventi di questa drammaticità e di promuovere, al tempo stesso, percorsi di benessere all’ interno della scuola e di tutta la comunità.

L’Amministrazione comunale, grazie anche al finanziamento della Provincia di Roma, ha avviato gli incontri preliminari per dare continuità a questo progetto su tutti i punti sopra evidenziati, a partire dalle prossime settimane.

Attività di Sicurezza Integrata Comuni

Angela Zezza, insegnante

Il progetto SIC - Sicurezza Integrata Comuni – ha come obiettivo quello di migliorare gli standard di sicurezza urbana, prevenendo e contrastando i fenomeni di vandalismo e bullismo.

Il progetto si articola in due parti: una riguarda l’installazione di impianti di videosorveglianza nei luoghi pubblici che subiscono più frequentemente atti vandalici; l’altro attività di informazione e formazione dei cittadini e degli studenti.

Il progetto, finanziato dalla Regione Lazio, coinvolge dodici comuni della valle dell’Aniene e ha come capofila il Comune di Castel Madama. In questi giorni è iniziata la fase attuativa. I tecnici incaricati hanno cominciato ad effettuare i sopralluoghi per individuare il posizionamento ottimale degli apparecchi di videosorveglianza e per strutturare la piattaforma tecnologica consistente in un portale web che consentirà di gestire e archiviare le informazioni provenienti dalle telecamere distribuite sul territorio, le segnalazioni dei cittadini e i contatti con le forze dell’ordine. Inoltre sta per iniziare un seminario formativo rivolto ai Corpi di Polizia Locale e alle associazioni di Protezione civile dei comuni aderenti sugli aspetti giuridici e normativi della sicurezza urbana e della videosorveglianza.

Sono infine iniziate le attività riguardanti la prevenzione del bullismo e del vandalismo. Operatori specializzati stanno svolgendo un corso di formazione rivolto agli insegnanti della scuola primaria e media. Le tematiche affrontate sono: lo sviluppo cognitivo ed emotivo dei bambini e dei pre-adolescenti; le variabili psico-sociali del bullismo; il valore formativo del gioco; le attività motorie, lo sport e la cultura come palestra etica ed elementi di civilizzazione; le tecniche per imparare a gestire in maniera equilibrata la sconfitta; l'orienteering come attività trasversale, capace di conciliare le esigenze formative con il naturale bisogno di movimento dei più vivaci che difficilmente trovano nella scuola il modo di incanalare la loro esuberanza.

Al termine del corso teorico verranno organizzate nelle classi attività di laboratorio con gli esperti e con gli insegnanti che partecipano alla formazione.

Proprio attraverso queste attività concrete i bambini e i ragazzi avranno modo di acquisire capacità di controllo della propria emotività, di conoscere meglio e di apprezzare il proprio territorio e di praticare in prima persona i valori della partecipazione, del rispetto verso gli altri e verso i beni comuni. Gli stessi valori che i giovani e gli adulti cercano di sviluppare attraverso altre forme di partecipazione responsabile, di cura e tutela dei luoghi pubblici del paese.

 
 
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