IGP olio di Roma, un’opportunità per l’economia castellana

testo del video di Angelo Moreschini, 20 agosto 2021

Oggi siamo qui, immersi in un oliveto, per rendere omaggio all’olio extravergine di Castel Madama che, insieme a quello di altri 315 comuni della Regione Lazio, ha ottenuto dalla Commissione Europea il riconoscimento del marchio di Indicazione Geografica Protetta, IGP “Olio di Roma”.

Questo è il logo. (sarebbe bello stamparlo a colori e tenerlo in mano, in alternativa si mette la foto in fase di montaggio).

L’olio di oliva, così come il vino, era un prodotto cardine dell’economia dell’antica Roma e le particolarità ambientali e geografiche del Lazio restituiscono al nostro Olio caratteristiche di alta qualità. Su questi aspetti hanno puntato i promotori del marchio, che sono: l’Organizzazione dei produttori olivicoli del Lazio, la Coldiretti, la Regione Lazio e il Ministero delle politiche agricole.

Per ovvie ragioni di marketing, associando un nome evocativo come quello di Roma a un prodotto di grande qualità, il nostro Olio di oliva avrà le carte in regole per diventare l’ambasciatore del territorio nel mondo e il driver agroalimentare più forte del Lazio. La scelta di proporre un IGP che coinvolge un territorio così vasto, quasi tutti i Comuni del Lazio, è stata necessaria per garantire una capacità produttiva tale da soddisfare le richieste che potranno venire da tutto il mondo, a cominciare dai milioni di turisti che ogni anno visitano i nostri territori.

Disciplinare IGP olio di Roma

Le Denominazioni dell’Unione Europea – DOP, IGP, STG – hanno l’obiettivo di tutelare gli standard qualitativi dei prodotti agroalimentari, salvaguardarne i metodi di produzione, fornire ai consumatori informazioni chiare sulle caratteristiche che conferiscono valore aggiunto ai prodotti. Questo enorme patrimonio informativo per il consumatore è assicurato dal rispetto di disciplinari di produzione.

Inoltre il sistema delle Denominazioni dell’Unione Europea mira a tutelare e a favorire il sistema produttivo e l’economia dei territori. Il legame indissolubile tra prodotto e luogo di origine vuole favorire anche la salvaguardia degli ecosistemi e della biodiversità; e sostenere la coesione sociale delle comunità locali. Un marchio IGP dà un maggiore valore economico al prodotto, un prezzo più alto perché è certificata la sua qualità, e può portarne anche al luogo di produzione, facendo si che l’ambiente, le tradizioni e le peculiarità di una certa zona vengano mantenute.

Per giovare delle opportunità offerte dalla denominazione IGP, l’olio di oliva extravergine prodotto a Castel Madama dovrà rispettare le prescrizioni del disciplinare di produzione.

Esso stabilisce che l’olio deve essere ottenuto soltanto da olive delle cultivar ammesse: ITRANA, CARBONELLA, MORAIOLO, CANINESE, SALVIANA, ROSCIOLA, MARINA, SIROLE, MAURINO, PENDOLINO, OLTRE A FRANTOIO E LECCINO IN %. Inoltre specifica quale deve essere il procedimento, i tempi di raccolta e di spremitura (tutto già noto e praticato dai piccoli produttori castellani che ci tengono a ricavare un prodotto ottimale).

Per beneficiare al meglio dell’opportunità data dall’IGP Olio di Roma, serve un rilancio dell’economia agricola locale: la prossima amministrazione comunale è chiamata a fare un lavoro importante.

La nuova amministrazione comunale avvierà immediatamente i contatti con le Associazioni di Categoria, con l’assessorato regionale all’agricoltura, la Camera di commercio e il Ministero delle politiche agricole.

Ma al contempo si farà promotore di un Consorzio locale con cittadini produttori e aziende agricole, anche con gli obiettivi di recuperare terreni e oliveti abbandonati e la raccolta del sovrappiù di produzione di tutta la zona.

Saranno poi indispensabili due investimenti: primo, l’apertura di un frantoio che garantisca tutte le caratteristiche qualitative del processo di frangitura previsto dal disciplinare IGP; secondo, la realizzazione di una linea di imbottigliamento e di etichettatura. Per raggiungere questi obiettivi l’amministrazione cercherà il coinvolgimento delle aziende elaiotecniche castellane, che con relativa facilità potrebbero realizzare nuove linee di produzione e proporre alla loro rete di distribuzione commerciale, oltre alle olive da tavola, anche l’olio extra vergine di oliva IGP-Olio di Roma, prodotto nel territorio vasto.

Ciò sarebbe un volano di rilancio per il settore agricolo e la realizzazione di una filiera agroalimentare che potrebbe segnare la ripresa economica e occupazionale, oltre a rilanciare la festa di Oliolive e l’immagine di Castel Madama paese dell’olio e delle olive.


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