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Corsia dinamica

Approvata la conversione in Corsia dinamica della “preferenziale” del tronchetto Lunghezza – Palmiro Togliatti dell’A24. Nelle ore di maggior traffico, al mattino in direzione Roma e viceversa nel pomeriggio, i mezzi pubblici potranno percorrere la corsia di emergenza con un risparmio notevole di tempo per le migliaia di pendolari esausti della Val d’Aniene.

Il Prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraio e il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica hanno poi demandato ad un Tavolo tecnico la definizione delle modalità di attuazione della misura, che avrà inizio con una sperimentazione di 30 giorni.

Ancora presto comunque per esultare, come in queste ultime settimane sembrava lecito fare, dato che il Tavolo tecnico non è stato ancora formalizzato.

Una vittoria che viene dopo anni di lavoro, in primo luogo dell’Associazione dei pendolari della Valle, che dal 2004 combatte per il diritto dei pendolari a condizioni di viaggio più umane. Ma una vittoria anche per i sindaci dei comuni interessati, non ultimo quello di Castel Madama.

Pino Salinetti, infatti, ha il merito di aver riacceso la speranza per la creazione di una corsia riservata ai mezzi pubblici con l’organizzazione di un Convegno svoltosi il 22 marzo del 2007 nella sala baronale del Castello Orsini, dal titolo “Mobilità tra la Valle dell’Aniene e Roma; intermodalità e potenziamento del trasporto pubblico”.

In quell’occasione davanti a molte decine di pendolari provenienti dai paesi della Valle, erano stati posti gli assessori alla mobilità della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del Comune di Roma, il responsabile servizi del Cotral e dell’Atac e il presidente dell’Associazione pendolari Valle dell’Aniene Ugo Gentilini.

Durante il convegno la corsia dinamica, proposta da Gentilini già nel 2005 e subito bocciata dal Prefetto, viene considerata da tutti utile e necessaria, così come l’aumento delle corse Cotral dirette a Roma, anche attraverso il parcheggio gomma/gomma di Castel Madama, sul quale sarebbero potute transitare altresì alcune corse Roma/Tivoli prendendo l’autostrada al casello di Castel Madama invece che di Tivoli.

Misure che erano e restano necessarie per tamponare una situazione da sempre complicata, ma divenuta drammatica e incivile con lo spostamento del CAR prima, con lo svincolo Ponte di Nona poi, ed in ultimo con i lavori per le complanari.

Il Convegno pertanto strappava ai responsabili dei vari enti un impegno a formare un Tavolo tecnico e lavorare sulla praticabilità di queste misure tampone, ferma restando nella convinzione di tutti i presenti, che la soluzione vera al problema andava ricercata con un disegno più ampio che non poteva non essere “la cura del ferro”.

Il treno infatti resta la strada maestra per i benefici che garantisce in termini di minori costi energetici, minore inquinamento dell’aria, più confort e certezza negli orari per chi viaggia.

Non a caso il Convegno del 22 marzo aveva proposto una modifica della rete dei trasporti pubblici nel quadrante est dell’area metropolitana romana, sia attraverso l’aumento delle corse per la stazione ferroviaria di Mandela, con l’attestazione di pullman provenienti dai paesi della Valle; ma soprattutto con la stazione di lunghezza, che servita da due binari, fosse utilizzata almeno nelle ore di punta per bypassare il tronchetto dell’A24, predisponendo l’adeguamento del piazzale della stazione e della Via Collatina per il capolinea e il passaggio dei pullman provenienti dai paesi della Valle.

Tutto ciò sembra lontano dal venire, le soluzioni adottate nelle più civili metropoli del mondo non trovano casa da noi. In definitiva, qualora venisse concessa, la “corsia dinamica” resterebbe un palliativo all’italiana se, contemporaneamente ad essa, non venissero concentrate nella “cura del ferro” tutte le risorse economiche necessarie a potenziare man mano la ferrovia, intanto con il raddoppio della FR2 se non fino a Tivoli almeno fino a Guidonia.

In attesa di un po’di dinamismo resta il sogno. In quanto ai benefici per i cittadini fuori e dentro Roma restano le complanari: continua la cura del bitume.

 
 
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