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Cronaca del Consiglio comunale

di Pino Salinetti, 2011

Il 20 ottobre 2011 si è svolto un importante consiglio: importante sia per l’argomento in discussione (gli equilibri di bilancio) che per il modo in cui è stato affrontato dalla maggioranza, un misto di incompetenza e arroganza, il cui esito è una deliberazione illegittima che mette in pericolo i conti del comune e fa rischiare lo scioglimento del Consiglio comunale e nuove elezioni.

Premessa

Il D.Lgs. 267/2000 prescrive che il Consiglio comunale almeno una volta l’anno, entro il 30 settembre, deve verificare se le entrate e le spese previste nel bilancio sono rispettate, sono in equilibrio tra loro. Se non lo sono deve prendere provvedimenti per riportare i conti in pareggio. E’ un controllo importante per la finanza locale, tant’è vero che la legge prevede che se non viene fatto è come se non fosse stato approvato il bilancio di previsione: di conseguenza viene nominato un commissario per farlo e il Prefetto inizia la procedura per lo scioglimento del consiglio comunale.
I nuovi amministratori hanno affrontato la verifica degli equilibri di bilancio in modo quantomeno superficiale. Non hanno tenuto il consiglio comunale entro il 30.9.2011, così il Prefetto prima ha richiamato il sindaco, poi lo ha diffidato ad approvare la salvaguardia degli equilibri entro il 26.10.2011.
Soltanto il 14 ottobre il presidente ha convocato il Consiglio comunale per giovedì 20, ma fino a mercoledì agli atti vi è solo la proposta di deliberazione senza alcun documento contabile allegato. Soltanto mercoledì pomeriggio in Commissione consiliare, a meno di 24 ore dal Consiglio, viene data qualche informazione in più. Eppure l’attuale assessore al bilancio quando era presidente del consiglio esigeva, giustamente, che gli atti del consiglio fossero pronti il giorno della sua convocazione. Ma ora che amministra tale rigore e trasparenza non la attua, né la richiede ai suoi nuovi alleati.
Ma la superficialità, o meglio l’incompetenza, dei nuovi amministratori si rivela soprattutto dal fatto che non hanno portato in Consiglio comunale l’approvazione del bilancio consuntivo 2010, che ha un diretto rapporto con la verifica degli equilibri di bilancio. Si dice che sia stato approvato preliminarmente dalla Giunta. Ma gli atti non sono stati depositati, né sono stati avvisati i consiglieri e comunque tra l’avviso e lo svolgimento del Consiglio comunale di approvazione del consuntivo devono trascorrere 20 giorni, troppi per rispettare la diffida del Prefetto e non rischiare lo scioglimento.

Cronaca del consiglio
Così si arriva al consiglio comunale del 20 ottobre. I consiglieri dell’Unione presentano una richiesta di rinvio della votazione degli equilibri di bilancio (vedi testo) perché come dice il D.Lgs 267/2000 non si può accertare il rispetto del pareggio dei conti se non è stato approvato dal Consiglio comunale il bilancio consuntivo dell’anno precedente. E perché, come dice il Regolamento del Consiglio comunale, non si può mettere in votazione una delibera i cui atti completi non siano stati a disposizione dei consiglieri nei tre giorni precedenti il Consiglio. I consiglieri dell’Unione chiedono che sia il sindaco ad intervenire per proporre una uscita da questo impiccio in cui la maggioranza si è cacciata con le proprie mani. Ma il sindaco non parla.
Interviene al suo posto il presidente del consiglio che, con i suoi modi spicci, mette in votazione la richiesta di rinvio della discussione che la maggioranza respinge, e poi la salvaguardia degli equilibri di bilancio che invece approva. Entrambe le volte votano soltanto sette consiglieri di maggioranza perché nel frattempo ha abbandonato l’aula Domenico Moreschini, che già in commissione, il giorno prima, non aveva partecipato alla votazione.
Pietropaoli ha dettato la linea: non ammettere di aver fatto sbagli né tantomeno superarli accettando un confronto con la minoranza; ma tirare dritto, calpestando le leggi e mettendo in pericolo i conti del comune e la sopravvivenza stessa del Consiglio comunale.

Successivamente la maggioranza respinge due mozioni presentate dall’Unione:
La maggioranza ha votato contro la mozione (vedi testo) che impegnava il sindaco a rinnovare il bando per i tirocini risocializzanti, con la motivazione che non ci sono i soldi. Di conseguenza circa 30 persone l’anno non avranno più la possibilità di un lavoro trimestrale che la precedente amministrazione aveva assicurato anche con i soldi delle proprie indennità. Il sindaco Pascucci è stato bravo ad aumentare la propria indennità e quella dei suoi assessori, ma non trova i soldi per i disoccupati, le donne con figli a carico, i giovani con disagi.
Infine la maggioranza ha votato contro la mozione (vedi testo) che impegnava il sindaco a rinominare la Giunta prevedendo la nomina di assessori uomini e donne. La maggioranza, cioè, non intende far rispettare al sindaco Pascucci lo Statuto comunale che stabilisce che la Giunta sia composta da membri di entrambi i generi. Il quarto assessore donna verrà nominato dal sindaco quando lo deciderà la maggioranza. Sono 150 giorni che c’è una giunta illegittima, che non rispetta lo Statuto comunale che prevede che essa sia composta da membri di entrambi i generi. Quanti altri ne devono passare?
Leggi, statuti e regolamenti ci sono per garantire il corretto funzionamento della vita pubblica, non per essere disattesi e piegati ai propri interessi politici di parte.

 
 
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