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Castellani, cittadini europei

di Domenico Perna, 11.3.2013

Dai dati ufficiosi sui primi mesi di raccolta porta a porta sembrerebbe che siano stati differenziati tra il 70 e il 75% dei rifiuti, mentre sembra sia finito in discarica soltanto il 25-30%. Se confermati, si tratterebbe di un risultato eccezionale per la comunità castellana. Come migliorare ancora la raccolta differenziata anche in vista degli aumenti che saranno introdotti con la TARES, il tributo comunale che sostituirà la TARSU.

A metà maggio 2012 è stata aperta l’isola ecologica sopra la galleria della A24. A metà ottobre è iniziata la raccolta porta a porta. In pochi mesi Castel Madama ha rivoluzionato il suo sistema di raccolta dei rifiuti. Il passaggio dalla raccolta indifferenziata con i cassonetti per strada alla raccolta differenziata casa per casa è stato positivo, oltre ogni aspettativa: si sono verificati pochi abbandoni di sacchetti di rifiuti lungo le strade e poche discariche abusive.

I primi dati ufficiosi confermano queste impressioni: infatti sembra che a novembre e a dicembre 2012 siano stati recuperati e riciclati circa il 70-75% dei rifiuti prodotti dai castellani. Nella discarica dell’Inviolata di Guidonia, di proprietà della Eco Italia di Manlio Cerroni, è finito soltanto il 25-30% della spazzatura. La società ha fatturato al Comune di Castel Madama una spesa di circa 5-6 mila euro mensili, a fronte delle fatture dei mesi precedenti che oscillavano tra i 20-25.000 euro.

E’ un risultato straordinario, se si pensa che la Provincia di Roma chiede ai Comuni che iniziano il porta a porta di raggiungere nel primo anno il 50% di raccolta differenziata. I Comuni in genere ci mettono diversi anni per raggiungere il 70% della raccolta, Castel Madama sembra aver raggiunto e forse superato tale traguardo già nei primi due mesi.

Il merito principale di questo successo va ai castellani che hanno affrontato con convinzione e disponibilità il cambio di abitudini richieste dalla raccolta porta a porta. In secondo luogo va agli amministratori precedenti che hanno preparato con cura il progetto sia dell’isola ecologica che della raccolta differenziata domestica. In terzo luogo va a Legambiente di Tivoli , che ha curato la campagna informativa, e all’ Ufficio tecnico comunale che hanno profuso un impegno oltre il dovuto per far sì che il porta a porta funzionasse al meglio.

Certo non tutto è andato per il verso giusto, soprattutto perché non è stato eseguito il censimento delle utenze e concordato con ciascuna di esse quale fossero i contenitori appropriati e la loro posizione. Ciò ha provocato dei mal funzionamenti che sono da correggere: la cattiva collocazione dei cassonetti di prossimità in alcune zone esterne, l’inadeguata grandezza dei contenitori in alcuni condomini, un’infelice collocazione dei contenitori in alcune vie e piazze. Inoltre diverse parti del progetto sono da avviare: l’installazione dei contenitori stradali per pile e medicinali; quella dei contenitori differenziati nel cimitero; la pulizia periodica dei contenitori, ecc. Così come vanno affrontate e risolte alcune criticità dell’isola ecologica.

Comunque, mentre Roma o Tivoli o Guidonia, ad esempio, versano in una situazione drammatica, senza un piano per la raccolta differenziata e senza una discarica per quella indifferenziata, Castel Madama può guardare con fiducia al futuro, almeno in questo servizio. Certo non bisogna cullarsi sugli allori, ma porsi obiettivi sempre più avanzati per migliorare la qualità e la quantità della raccolta differenziata .

Innanzitutto, praticando la strada di ridurre gli imballaggi e l’acquisto di oggetti “usa e getta” . In questa direzione è stata una pessima scelta amministrativa quella di non riparare per quasi un anno la fontana pubblica , facendo tornare molti cittadini all’acquisto di acqua in bottiglie di plastiche da smaltire. Grazie alla petizione popolare sottoscritta da oltre 700 cittadini e all’azione del Comitato acqua bene comune, il 7 marzo la fontana in via Caduti di Nassiriya è stata riaperta. Il 5 il Consiglio comunale ha approvato l’installazione di altre due fontane pubbliche: una tra piazza Garibaldi e via Discesa Empolitana; l’altra nel cortile della scuola elementare o a Monitola.

Inoltre, su proposta dei consiglieri d’opposizione è stato deciso l’acquisto di tre distributori di detersivi alla spina per promuovere anche la pratica di comprare il detersivo sfuso, riempiendo il vecchio flacone di plastica invece di acquistarne uno nuovo. In questo modo i detersivi, a parità di qualità, costano meno sia ai negozianti che ai consumatori; si generano meno rifiuti, si risparmiano materie prime ed energia per la fabbricazione dei contenitori di plastica, diminuiscono le emissioni di CO2 e l’effetto serra. La pratica dei distributori alla spina si può estendere al latte, al vino, ai succhi di frutta, all’olio e ai cibi secchi, riducendo gli imballaggi di plastica, vetro e cartone.

In secondo luogo si può promuovere una maggiore differenziazione dei rifiuti . Ad esempio sostenendo la proposta di raccogliere a scuola i tappi di plastica, separandoli dalle bottiglie e da altri contenitori di plastica. Ciò stimolerebbe ulteriormente la raccolta e consentirebbe di ottenere maggiori ricavi dai tappi di plastica, che ricevono un contributo più alto dal CONAI.

In terzo luogo si può rilanciare il compostaggio domestico , rivolgendolo sia alle famiglie che vivono in campagna, sia a quelle che vivono in paese ma hanno un pezzo di terra dove farlo.

Infine, vanno promosse iniziative per recuperare, riaggiustare e riusare una parte dei materiali che vengono portati all’isola ecologica, adattando alla nostra situazione iniziative promosse con successo da altri Comuni.

Tutto ciò anche in vista dell’entrata in vigore della TARES , il nuovo tributo comunale sui rifiuti e sui servizi pubblici indivisibili che a partire da luglio 2013 sostituirà la TARSU. Le entrate della TARES dovranno garantire la copertura completa dei costi relativi al servizio di gestione dei rifiuti urbani e assimilati, lo smaltimento, e dei costi relativi ai “servizi indivisibili”, ad esempio l’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, la polizia locale, l’anagrafe, e in generale le attività comunali che non sono erogate “a domanda individuale”. Per finanziare i “servizi indivisibili” viene applicata una maggiorazione alla TARES da 30 centesimi al metro quadrato dell’immobile.

Se non vogliamo subire aumenti spropositati conviene impegnarsi a migliorare la raccolta differenziata.

 
 
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